33 research outputs found

    A case series analysing patients with dental anxiety: a patient-centred model based on psychological profiling

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    Anxiety and distress can jeopardize dental care experience of patients and may affect the clinical result. Although a wide range of sedation and analgesia techniques are currently available to relieve distress and pain during dental procedures, operative models to choose the most effective sedation-analgesic strategies are lacking. This case series proposes a patient-centred model to optimize patients' cooperation during dental care delivery. We describe how to achieve correct anaesthesia by using the least sedative procedure, accounting for the dental procedure needed and patient's psychological profile. Five patients were considered as paradigmatic to show the balance between patients' subjective experiences and the clinical procedures: a patient with low stress, good compliance (case 1); moderate stress and reduction in compliance (case 2); anxious patient (case 3); patient with acute anxiety and emotional distress (case 4); anguished patient (case 5). A multimodal treatment of emotional and behavioural condition and a patient-centred model approach contributed to achieve the best patient satisfaction in the five cases detailed here

    Curare e prendersi cura degli adolescenti ammalati di tumore: evoluzione di un modello di assistenza centrato sul paziente

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    Gli adolescenti ammalati di tumore costituiscono un gruppo peculiare di pazienti, con dei bisogni speciali. Questo articolo analizza l’impatto psicologico di una malattia grave, come il cancro, su questa delicata fascia d’età e descrive il Progetto Giovani della Pediatria dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, un progetto nato come un nuovo modello di assistenza per rispondere ai peculiari bisogni dei pazienti adolescenti e giovani adulti.Adolescents with cancer are a particular group of patients with special needs. The paper describes the psychological impact of cancer on adolescent patients and introduces the “Youth Project” of the Pediatric Oncology Unit IRCCS Fondazione Istituto Nazionale Tumori in Milan, dedicated to young patients with solid tumors. This project represents a possible new assistance model to address the unique needs of patients in this age group

    La valutazione dell\u2019idoneit\ue0 psichica e dei fattori di rischio nella detenzione e il porto di armi da fuoco : una revisione della letteratura e osservazioni sull\u2019attuale situazione italiana

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    Recenti episodi violenti compiuti in Italia da parte di soggetti in possesso di regolari autorizzazioni per la detenzione o il porto di armi da fuoco, risultati affetti da gravi disturbi psichici, hanno posto il problema di una revisione critica delle procedure e dei criteri per il rilascio di tali permessi. Oggetto: Questo studio si propone di analizzare la letteratura scientifica in merito all\u2019epidemiologia di auto ed eterolesivi condotti mediante armi da fuoco legittimamente detenute, sui fattori predittivi di tali condotte e sui criteri di valutazione psichica per la concessione di licenze di detenzione e di porto di armi da fuoco. Metodo: La letteratura \ue8 stata raccolta attraverso le banche dati on line Medline and PsychInfo e integrata da repertori cartacei. Risultati: Sono stati inclusi nella revisione studi empirici e revisioni della letteratura pubblicati a partire dal 1970. Sono stati selezionati 47 studi dedicati all\u2019epidemiologia di omicidi e suicidi con armi da fuoco legalmente detenute, e allo studio di fattori di rischio per omicidi e suicidi o azioni violente condotti con questi mezzi. Le ricerche sono state suddivise schematicamente in temi principali: studi epidemiologici, ruolo degli eventi stressanti, ruolo di condizioni psicopatologiche e ruolo della pronta disponibilit\ue0 di armi da fuoco. Conclusioni: La valutazione del rischio di abuso di armi da fuoco \ue8 una procedura indispensabile ma complessa, che richiede la valutazione di molteplici dimensioni anamnestiche, comportamentali e intrapsichiche. La letteratura empirica esistente offre modesti conforti alle procedure di valutazione e la maggior parte degli autori indica che i fattori identificati non hanno un valore predittivo certo; \ue8 possibile tuttavia descrivere una correlazione con alcuni dati rilevabili all\u2019anamnesi e all\u2019esame clinico quali precedenti comportamenti violenti, alcune condizioni psicopatologiche e abuso di alcool. L\u2019ipotesi che una limitazione della disponibilit\ue0 di armi da fuoco potrebbe ridurre l\u2019incidenza di episodi violenti, non \ue8 supportata dal confronto dei dati epidemiologici relativi ad eventi violenti e quelli della diffusione di armi da fuoco. L\u2019analisi della letteratura evidenzia come alcune condizioni di rischio siano identificabili soltanto con procedure pi\uf9 articolate rispetto alla sola ricostruzione di dati anamnestici di patologia e alla visite mediche attualmente utilizzate di routine in Italia. La tendenza a considerare l\u2019omicidio o il suicidio con armi da fuoco come sintomo di psicopatologia appare riduttiva ed \ue8 opportuno sottolineare l\u2019esigenza di non restringere la lettura di questi fenomeni entro parametri esclusivamente medici o psichiatrici. E\u2019 auspicata una rivalutazione multidisciplinare psichiatrica, psicologica e giuridica che tenga in considerazione gli aspetti qui evidenziati, per ridefinire le procedure di valutazione e le normative che le regolamentano

    Videos on Rhabdomyosarcoma on YouTube

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    Abstract Purpose: Video-sharing sites have become increasingly important in recent years in providing information and orienting people's decisions relating to their health. Adolescents and their families use internet to obtain information on pediatric oncological diseases. Methods: We describe the availability and type of video content and origin on YouTube relating to a particular set of pediatric neoplastic diseases, that is, rhabdomyosarcoma and soft-tissue sarcoma. Results: A total of 149 videos were analyzed: 25 were considered as useful; only 1 video was produced by a doctor, whereas 82.5% were produced by patients or their families, in many cases for commemorating the death of a child. Conclusions: Our observations indicate that video-sharing sites have become tools, such as blogs and social media, that make it easier for patients to describe their impressions and experiences of the disease, and this could help other patients devise strategies for coping with the disease, providing them with support and opportunities for sharing information and resources
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